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Le proposte degli Ordini dei Fisioterapisti dell’Emilia Romagna per una riabilitazione vicina al cittadino e alla comunità.

Pubblicato il 11 Settembre, 2023

Le proposte emerse l’8 settembre durante il convegno “La Fisioterapia in tutti i luoghi di vita: competenze, esperienze e prospettive in Emilia Romagna” promosso per la Giornata Mondiale della Fisioterapia.

Lo scorso 8 settembre 2023, in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, si è svolto a Bologna, nella splendida cornice della Cappella Farnese del Comune di Bologna, il convegno dal titolo “La Fisioterapia in Tutti i Luoghi di vita: competenze, esperienze e prospettive in Emilia Romagna”, organizzato dall’Ordine dei Fisioterapisti di Bologna e Ferrara, dall’Ordine di Parma e Piacenza, dall’Ordine di Modena e Reggio Emilia, dall’Ordine di Forlì Cesena Ravenna Rimini, in collaborazione con la Sezione Territoriale dell’ER di AIFI Associazione Italiana Fisioterapisti.

L’evento, patrocinato dal Comune di Bologna, ha visto la partecipazione di una platea di professionisti, cittadini e rappresentanti del mondo dell’associazionismo e del volontariato. La presidente della V Commissione Consiliare del Comune di Bologna Roberta Toschi, oltre a dare il proprio contributo al dibattito finale, ha portato i saluti del Sindaco di Bologna Matteo Lepore. Tra gli ospiti Pietro Giurdanella, presidente Opi Bologna e coordinatore reg. OPI, Giancarlo Lucchi, Presidente TSRM PSTRP Bologna in rappresentanza degli Ordini della Regione, Gabriele Raimondi, presidente dell’Ordine Regionale degli Psicologi, Gabriella Cieri, Segretario dell’Ordine Farmacisti Bologna e Giuseppe Cascio, presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari Bologna.

In Italia più di 27 milioni di persone necessitano di interventi di riabilitazione” - ha affermato il presidente Manigrasso introducendo i lavori in rappresentanza degli Ordini della Regione. “La Fisioterapia, in particolare nelle persone anziane e nelle persone con malattie croniche, rappresenta un bisogno emergente il cui soddisfacimento non dovrebbe essere affidato alla disponibilità economica del singolo ma costituire uno degli obiettivi prioritari di un servizio sanitario pubblico universalistico qual è il nostro.
Le relazioni presentate nella prima sessione del convegno, presieduta da Valentina Fabbri vicepresidente dell’Ordine Fisioterapisti della Romagna, Claudia Pavarelli presidente dell’Ordine Fisioterapisti Modena e Reggio Emilia ed Enrica Oddi presidente dell’Ordine Fisioterapisti Parma e Piacenza, hanno messo in luce le molteplici esperienze e le innovazioni di cui sono portatori i fisioterapisti nei diversi luoghi di vita e nei diversi ambiti di attività: la casa, il territorio, la comunità, l’ospedale, la famiglia, il carcere, gli ambienti di lavoro, lo sport, gli ambienti urbani, le tecnologie, la ricerca.
Tutte situazioni in cui emergono con chiarezza le possibili risposte ai bisogni di salute delle persone assistite ma al contempo il fatto che, troppo spesso, tali risposte non sono fruibili in maniera omogenea in tutto il territorio regionale.

Questo è infatti il dato emerso anche dal dibattito su “Territorializzare la Salute: la domanda di riabilitazione e il ruolo dei Fisioterapisti nell’assistenza di prossimità” che ha caratterizzato la seconda parte dei lavori.
Alla discussione, moderata dal dott. Cristiano Bendin, caporedattore Resto del Carlino di Ferrara, hanno portato il loro contributo Rossana Di Renzo, coordinatore regionale delle Associazioni malati cronici e malattie rare, Anna Fiorenza Presidente AISM, sez. prov. Bologna, Fabrizio Bucchi presidente dell’Associazione Iniziativa Parkinsoniani Onlus; Fabia Franchi Responsabile settore assistenza territoriale, direzione generale cura della persona, Salute e Welfare, Roberta Toschi presidente della V Commissione Consiliare del Comune di Bologna e i dirigenti di area riabilitativa Emanuela Azzoni AUSL Bologna, Laura Bellini AUSL Ferrara, Domenico D’Erasmo AUSL Romagna, Jacopo Rancati AUSL Reggio Emilia e Vincenzo Manigrasso, in rappresentanza dei quattro Ordini dell’Emilia Romagna.
Partendo dai diversi punti di osservazione tutti i partecipanti hanno sottolineato la necessità di migliorare i servizi, di porre maggiore attenzione alla comunicazione tra sanitari e pazienti, di facilitare l’accesso alle cure, di evitare che i percorsi terapeutici ed assistenziali siano soggetti ad interruzioni per la mancanza di collegamento tra le diverse strutture.
Da parte dei dirigenti dell’area professionale è emersa unanime la necessità di andare verso una strutturazione più omogenea dei servizi e di fare rete puntando anche su interventi di prevenzione ed educazione e sull’utilizzo di tecnologie di informazione e comunicazione che integrino l’intervento domiciliare.
Alla Regione - ha affermato Manigrasso a chiusura del dibattito - chiediamo di farsi promotrice di un tavolo congiunto che porti alla rapida istituzionalizzazione della figura del fisioterapista di comunità oggi presente in poche realtà che può essere la figura chiave di raccordo tra paziente, care giver e servizi che miri a identificare e adottare le migliori strategie per la prevenzione, la valutazione, il recupero, l’abilitazione e la palliazione delle malattie croniche e delle malattie neurodegenerative”.

L’evento si è chiuso celebrando il ricordo di due colleghi che hanno dato un grande contributo di impegno e dedizione per la professione: Mauro Gugliucciello, di Udine, cui si deve gran parte del merito per l’approvazione della legge che ha condotto alla costituzione dell’ordine professionale e Daniela Parri di Lugo alla memoria della quale è dedicato il Progetto Anima a cui hanno aderito anche gli Ordini dei Fisioterapisti dell’Emilia Romagna che contribuirà all’acquisto di materiale per il reparto di Riabilitazione Intensiva dell’Ospedale di Lugo.