Gaza, un altro operatore sanitario ucciso: l’appello dei fisioterapisti di Bologna e Ferrara
Con profondo dolore e immensa indignazione apprendiamo della morte del collega Abed El Hameed Qaradaya, fisioterapista impegnato con Medici Senza Frontiere nella Striscia di Gaza ed ennesima vittima innocente di un attacco che ha colpito anche altri operatori sanitari in una cosiddetta “zona sicura”.
Abed El Hameed Qaradaya, 43 anni, era un fisioterapista impegnato nel fornire cure essenziali in uno dei contesti più drammatici al mondo, e la sua figura rappresenta il coraggio e la dedizione di tanti altri che, anche sotto le bombe, continuano a prendersi cura dei più fragili. La sua morte, insieme a quella di altri operatori, è l’ennesima inaccettabile dimostrazione del mancato rispetto per la vita umana e per il ruolo imprescindibile degli operatori sanitari nei teatri di guerra.
Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la sua perdita e la nostra vicinanza a Medici Senza Frontiere e a tutti i professionisti sanitari che operano in contesti di guerra. Ribadiamo con forza l’urgenza di garantire la protezione degli operatori sanitari, come previsto dal diritto internazionale, affinché possano svolgere il proprio lavoro senza essere messi in pericolo. Chiediamo inoltre con urgenza un intervento della comunità internazionale affinché venga garantito un cessate il fuoco immediato e la fine dello spargimento di sangue, a tutela non solo della vita dei civili ma anche di chi, come Abed, ha scelto di dedicare la propria esistenza alla cura e alla solidarietà, spesso anche a rischio della propria incolumità.
Anche l' Ordine dei Fisioterapisti di Bologna e Ferrara si unisce al dolore e all’indignazione mondiale per questa ingiusta perdita e ribadisce il proprio impegno a sostenere i colleghi in ogni angolo del mondo che operano in condizioni di pericolo per salvare vite e restituire speranza.